Mare e montagna… in Emilia Romagna!

Dagli Appennini al Po, passando dalle campagne per giungere al mar Adriatico, l’Emilia Romagna propone un’esperienza unica all’insegna di gastronomia, arte, cultura e divertimento.

L’Emilia Romagna è una terra molto varia dove paesaggi aspri e selvaggi convivono con morbide e dolci colline, campagne, borghi, castelli e centri termali, fino alla brulicante e vivace riviera romagnola! La sua cucina, seguendo le specificità del territorio, offre piatti sostanziosi e succulenti nell’entroterra, più leggeri, ricchi di verdura e sapori di mare sulla costa.

Le due anime emiliano e romagnola si identificano però in un’unica bandiera, la Sfoglia, pasta fresca fatta in casa e tirata al mattarello, tradizione antichissima tramandata di generazione in generazione, custodita da Sfogline e Azdore.
«La Sfoglia è come il marito. - Insegna Paola Lazzari, Presidente dall’Associazione Sfogline di Bologna e Provincia. - Serve esperienza, non teoria».

“Emilia allungata fra l’olmo e il vigneto” (Francesco Guccini), scrigno di tantissime DOP, IGP e IGT.

Coppa, Salame e Pancetta DOP trionfano a Piacenza, dove sulla tavola non possono mancare pisarei e faso - gnocchetti di pane, fagioli borlotti e salsa di pomodoro - e la piccula ‘d caval, carne equina tritata cotta in umido. Nel calice, Gutturnio, re dei rossi piacentini, e Ortrugo, vino bianco esclusiva della provincia.

Parma è celebre per la produzione di prosciutto e culatello di Zibello. Fra le eccellenze, Fungo di Borgotaro e Albereto. Da non perdere gli anolini in brodo di manzo e cappone, Stracotto con polenta, Spalla cotta di San Secondo insieme a un bel calice di Sauvignon o Rosso Colli di Parma, e infine spongata, torta di miele, noci e frutta candita e a un calice di Malvasia.

Reggio Emilia è la patria del Parmigiano Reggiano DOP. Qui potrete gustare Gnocco fritto, Erbazzone (torta salata con spinaci e biete), Cappelletti di carne e Parmigiano, arrosto di maiale e coniglio alla reggiana. Dulcis in fundo, sbrisolona e torta di riso. Fra i vini, spiccano Lambrusco, Cabernet, Marzemino, Malbo gentile e i bianchi Pinot, Chardonnay e Malvasia.

Modena è famosa per aceto balsamico, cotechino e zampone. Sulla tavola, tigelle, focacce con salumi e formaggi, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, Lambrusco Salamino di Santa Croce e di Sorbara. Dopo i tortellini e secondi di carne, lasciate spazio per la Torta Barozzi, “dolce storico” di cioccolato, anacardi, mandorle e rum, tipico di Vignola, dove cresce una particolarissima Ciliegia.

A Ferrara - splendida città d’arte, Patrimonio UNESCO - potrete gustare i cappellacci alla zucca e la salama da sugo. Spostandovi sul Delta del Po, Risotto all’anguilla, Baccalà marinato e Lumache in umido da gustare con la coppia, pane tipico ferrarese, e gli ottimi vini locali Bosco Eliceo Merlot, Fortana e Sauvignon. Per dessert, Pan pepato e Mandorlini.

Bologna, la grassa e la dotta, è una delle più antiche sedi universitarie del mondo (XI secolo). A una ricca cultura fa specchio una gastronomia sontuosa. Asparago di Altedo IGP, patate di Tolè, mortadella IPG, tortellini al ragù, lasagne verdi, tortelloni di ricotta e friggione bolognese. Nel bicchiere Cabernet Sauvignon, Barbera e Merlot, e i bianchi dei Colli Bolognesi DOC: Pignoletto, Pinot Bianco, Riesling Italico e Sauvignon.

“Romagna solatia, dolce paese” (Giovanni Pascoli), terra dell’ospitalità, i cui tesori hanno ispirato la grande arte dell’ospitalità.

Dopo un tour dei mosaici bizantini o una visita alla tomba di Dante Alighieri, a Ravenna potrete gustare Pappardelle, tortellacci e tardura, pasta all’uovo in brodo profumata al prezzemolo, carne ai ferri, ma anche pesce, Brodetto di mare e zuppa di rane!

Nota per il turismo marittimo e il divertimento, Rimini si fregia di bellissime opere d’arte, dal Ponte di Tiberio al Tempio Malatestiano di Leon Battista Alberti. Qui potete gustare una cucina sostanziosa, di terra e di mare, che spazia dai cappelletti al ragù fino agli spaghetti allo scoglio e ai sardoncini scottadito con cipolla e radicchio. Dai Castelli Malatestiani sui colli verso il Montefeltro incontrerete sapori intensi come ambra di Talamello (formaggio di fossa) e tartufo bianco di Sant’Agata Feltria.

A Forlì e Cesena la tavola è altrettanto ricca e generosa: cappelletti e passatelli in brodo, tagliatelle al ragù, carne alla griglia, arrosti, piadina, squacquerone e rucola. Al mare pesce azzurro - sarde, sardoncini, sgombri - e primi piatti di tradizione marinara, come il risotto rosso di pesce di Cesenatico. Nel bicchiere trionfa il Sangiovese, seguito da Trebbiano, Pagadebit e Albana, secca, dolce e passita!

Lungo la via Emilia una menzione d’onore merita Forlimpopoli, città natale di Pellegrino Artusi, maestro e autore della bibbia di tutti i gastroamanti: “La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene” (1891).

Pronti a partire? e vai col “Liscio”!


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