L'origine del pomodoro, tra storie e leggende

storie del pomodoro dal mondo

La storia dell'origine del pomodoro è un viaggio affascinante, pronto a condurci in secoli di misteri e scoperte. Partiamo quindi con De Rica alla scoperta del percorso del pomodoro.

Fin dalla sua prima apparizione in Europa l’oro rosso diede vita a numerose credenze, leggende e tradizioni. Ci volle qualche tempo prima che nel Belpaese prendessero forma le deliziose ricette della cucina napoletana, prima, e italiana poi: dal sugo declinato in ogni possibile variante, alla tipica salsa di pomodoro per la pizza.

Ma procediamo con ordine.

L’origine del pomodoro in Europa: tra miti e realtà

La paura e il fascino del Nuovo Mondo

Il pomodoro comparve per prima volta in Europa agli albori del sedicesimo secolo: tuttavia il nostro amato frutto, per un’infelice coincidenza, si trovò al centro di un sempre più diffuso terrore per la stregoneria, con una comunità scientifico-religiosa in pieno tumulto. Inizialmente, dunque, la sua diffusione in Europa fu ostacolata da molta diffidenza.

Nel 1544, per esempio, l'erborista italiano Pietro Mattioli lo classificò come pianta velenosa. In quegli anni infatti il pomodoro era ritenuto responsabile di avvelenamenti che si suppongono legati a un'interazione tossica tra il suo succo acido e le stoviglie di peltro, una lega a base di stagno con aggiunta di piombo.

Il consumo alimentare di pomodori era quindi considerato pericoloso, quando non addirittura assimilato a una pratica di stregoneria.

Le origini del pomodoro e la leggendaria “Pesca del lupo"

La pianta di pomodoro assomigliava infatti a un'altra solanacea già molto nota fin dall'antichità: la Belladonna, il cui veleno può essere mortale.

Tanto più che alcuni frammenti degli scritti di Galeno facevano riferimento a piante che non era mai stato possibile identificare; e nell’immaginario collettivo, queste nuove scoperte americane sembravano candidati perfetti per colmare queste lacune.

Una di queste piante misteriose era il λυκοπέρσιον, che possiamo tradurre in "relativo al lupo" – forse intendendo una pianta capace di scacciare i lupi. Galeno la descrive come una pianta egiziana velenosa con succo giallo dall'odore forte e un fusto costolato simile al sedano.

Il nome si trascrive in alfabeto latino come "lycopersion", ma durante l'Età delle Esplorazioni fu trascritto erroneamente come "lycopersicon": pesca del lupo.

Intorno al 1560 i botanici italiani e spagnoli iniziarono a ipotizzare che la pesca del lupo e il pomodoro potessero essere la stessa cosa.

Le origini del pomodoro nella cultura popolare

Il pomodoro e le leggende francesi

In Francia divenne consuetudine che gli uomini facessero omaggio di una piantina di pomodoro alle dame, come pegno d’amore. Il fascino e il mistero di questa piantina esotica lo rendevano un dono romantico e ricercato.

In un'epoca in cui il pomodoro rappresentava ancora un frutto nuovo, recentemente importato dal Nuovo Mondo, l’immaginario europeo ne esaltava l'attrattiva rendendolo anche un simbolo di corteggiamento.

Napoli: il pomodoro e il mito

Naturalmente, non potevano mancare anche in Italia racconti legati al pomodoro.

Secondo una leggenda, Napoli sarebbe nata quando Lucifero rubò un pezzo di Paradiso per lanciarlo sulla Terra; il funesto tocco del diavolo ne aveva reso però il suolo sterile e arido. Furono le lacrime di Gesù che, cadendo sul Vesuvio, gli regalarono una miracolosa fertilità, rendendolo perfetto per coltivare il prezioso pomodorino Piennolo.

Sempre il Piennolo è legato a un’altra credenza popolare, riguardante le donne di Torre del Greco. Queste erano abilissime a intrecciare reti da pesca, occupazione che le teneva impegnate mentre i loro uomini erano a pesca per mare.

Per tenersi in esercizio intrecciavano tutto ciò che capitava loro per le mani, compresi i pomodori: fu così che iniziarono a cominciarono a conservare anche i pomodori nei caratteristici grappoli che ancora oggi si vedono appesi nelle case e sotto porticati.

Il pomodoro nella cucina italiana

Dalla coltivazione alla tavola: la nascita della pizza Margherita

La coltivazione del pomodoro ha segnato una svolta nella storia della gastronomia italiana. Una volta integrato nella dieta del Belpaese, l’oro rosso si è rivelato un pilastro fondamentale del nostro patrimonio culinario. Le caratteristiche del pomodoro si declinano infatti nelle tradizionali ricette della cucina italiana, attraversando piatti e caratteristiche tipiche di ogni provincia e regione.

L'importanza del pomodoro nella cucina italiana trova un magnifico esempio nella creazione della pizza Margherita. Nel 1889 infatti, durante la visita dei sovrani Savoia a Napoli e alla Reggia di Capodimonte, il famoso cuoco Raffaele Esposito, all'epoca il migliore pizzaiolo, preparò tre pizze: la Mastunicola, la Marinara, e infine una pizza con pomodoro, mozzarella e basilico.

L’intento del pizzaiolo era quello di riflettere i colori della bandiera italiana con il verde del basilico, il bianco della mozzarella e il rosso dei pomodori. Questa intenzione, unita al gusto inimitabile della pizza, colpì profondamente la Regina Margherita, tanto che rivolse una lettera di ringraziamento al pizzaiolo. In segno di gratitudine, Esposito dedicò il nome della nuova pizza alla sovrana, dando in questo modo vita alla celeberrima pizza Margherita, diventata da allora un emblema della cucina italiana - e, in seguito, la più celebre pizza al mondo.

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