Un mondo a parte, sospeso fra l'aspra bellezza dell'entroterra e il blu favoloso del mare. La semplice fierezza del popolo sardo si riflette nei sapori decisi e schietti della sua cucina, connubio inimitabile di mare e di terra.
Partiamo allora da uno dei più bei tesori naturali dell'isola, l'Arcipelago della Maddalena. Queste isole intatte sono Patrimonio dell'Umanità Unesco, screziate di blu e di azzurro, con spiagge che vanno dal bianco candido al rosa stupefacente dell'Isola di Budelli. Un paradiso di flora e fauna tutto da scoprire, magari veleggiando fra un lido e l'altro.
Prima di proseguire verso sud avremo modo di assaggiare le gustosissime specialità della zona; piatti di mare, certo, come pesce spada e tonno o la Fregula con Cocciula, ma soprattutto le specialità degli allevatori dell'entroterra, fra cui spicca la Zuppa Gallurese, preparata con pane e formaggio, il porcetto allo spiedo, da gustare accompagnati dall'eccellente Vermentino di Gallura.
Scendendo verso la zona meridionale dell'Isola troveremo Sassari, Porto Torres, Alghero, Oristano, città ornate da chiese e monumenti che vanno dal Medioevo al diciannovesimo secolo, ma anche piccole perle come Stintino e il suo promontorio e le antiche rovine fenicie e romane di Santa Giusta.
L'Area Marina Protetta della Penisola del Sinis e dell'Isola Mal di Ventre è un paradiso per gli amanti della natura e in particolare per gli appassionati di pesca e immersioni.
Nelle città costiere la cucina fa largo uso del pescato locale; uno dei piatti tipici di Alghero è la paella algherese, retaggio del passato della città come "piccola Barcellona" sotto il dominio catalano; ma sono protagonisti aragosta, ricci di mare, bottarga di muggine e lattume di tonno, o "sa merca", muggine sotto sale aromatizzato con l'erba Ziba.
A fare da contrappunto alle città della costa c'è il fascino selvaggio dell'entroterra, la Barbagia che si estende intorno al massiccio del Gennargentu fra brulli rocciai e pascoli disseminati di greggi.
Queste zone sembrano rimaste immutate dal tempo in cui le prime popolazioni si stabilirono qui in epoca preistorica; le stesse che nell'età del bronzo eressero i maestosi Nuraghi.
Queste antiche strutture in pietra, a forma tronco di cono, sono tipiche dell'isola e non si trovano in nessun'altra parte del mondo. Non sappiamo quale fosse la loro funzione, se fossero abitazioni, o santuari, o osservatori astronomici; ma sono ancora oggi il simbolo del paesaggio sardo, primo fra tutti il grandioso complesso di Su Nuraxi a Barumini.
I piatti più rappresentativi dell'entroterra sardo sono quelli dei suoi pastori: stufati e arrosti di pecora e capretto e naturalmente formaggi, su tutti il celebre pecorino. La cucina sarda è famosa anche per la sua pasta e per i suoi primi piatti, come gli gnocchetti malloreddus o i culurgiones ripieni di formaggio.
A Cagliari, il capoluogo della regione, troviamo tracce del movimentato passato della città, dalla cittadella fortificata del quartiere Castello al Bastione di Saint Remy che collega città alta e città bassa, dalle antiche chiese e cattedrali al candido Palazzo Civico. Non lontano dalla città si trova lo splendido Parco Naturale Regionale Molentargius–Saline, zona umida di valore internazionale, oasi naturale dove è possibile incontrare "sa genti arrubia", la gente rossa: i fenicotteri.
A Cagliari torna protagonista in tavola la cucina marinara, con piatti come su scabecciu, la burrida preparata con il gattuccio e noci, le cozze a schiscionera, e la trionfale aragosta alla campidanese.
Ci sono poi specialità che potremo assaggiare in tutta l'isola: la favata preparata con le fave secche, le panadas ripiene, le dolcissime seadas da servire con il miele, e naturalmente il croccante pane carasau: un cibo simbolo, versatile e genuino e indispensabile per preparare un altro piatto tipico, il pane frattau.
Portiamo un po' di Sardegna a casa nostra preparando insieme il pane carasau!
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